Possono restare: “La bambina non può essere sradicata”

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Possono restare: “La bambina non può essere sradicata”

Il Tribunale amministrativo federale ribalta una decisione della SEM – La madre afgana e la piccola figlia, per cui molti in Valle Verzasca si erano battuti, possono rimanere in Svizzera

RG delle 7.00 del 03.12.24, il servizio di John Robbiani

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Di:Radiogiornale/Robbiani/Spi 

“Un allontanamento verso la Slovenia comporterebbe (…) uno sradicamento della bambina dal contesto scolastico, affettivo e medico costruito attorno a sé”. È questo il “cuore” della sentenza con cui il Tribunale amministrativo federale ha deciso ieri, lunedì, che un mamma afgana e sua figlia, che ha meno di 10 anni, potranno restare in Ticino, in Valle Verzasca. La sentenza ribalta la decisione della Segreteria di Stato della migrazione.

Da più di due anni – una circostanza che ha pesato sulla decisione dei giudici – la donna e la bambina stanno affrontando una procedura lunga e complessa che le vede opposte alla Segreteria di Stato della Migrazione. SEM che nel 2022 le aveva già caricate su un aereo e trasferite in Slovenia, dove figurava avessero depositato una richiesta d’asilo.

Ma erano riuscite a tornare e numerosi abitanti della Valle Verzasca, ma non solo, avevano firmato un appello per farle restare. Si erano mosse anche le scuole. E il Gran Consiglio. Una storia che aveva commosso molte persone: la donna era fuggita dall’Afghanistan perché veniva picchiata dal marito cui era stata promessa sposa a 14 anni. Un altro figlio le era stato sottratto dalla famiglia del coniuge.

Ora potranno restare, anche perché come ha messo nero su bianco il TAF “si evince un quadro positivo e di grande beneficio per loro, che nel caso di un nuovo allontanamento verso la Slovenia comporterebbe la perdita dei supporti e della rete sociale presente sul suolo elvetico”.

Un finale che il loro avvocato Paolo Bernasconi legge così: “Qualsiasi decisione di qualsiasi autorità svizzera deve sempre considerare come interesse superiore quello della protezione del minorenne. Così come previsto dalla Convenzione dell’ONU”.


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