Un paese si mobilita per una famiglia afgana
È la voce di un’ intera valle quella che risuona nella raccolta firme per impedire che una madre e sua figlia, fuggite dall’Afghanistan, vengano allontanate dal Ticino, in particolare da Brione Verzasca, dove per la prima volta hanno trovato una comunità che le ha fatte sentire a casa. Contro la decisione di espulsione della Segreteria di Stato della migrazione (SEM) è stato presentato ricorso.
La Val Verzasca ha stretto in un corale abbraccio Khaleda e la figlioletta Satayesh, in fuga dall’Afghanistan, ma ora la legge vuole siano espulse dal nostro paese.
L’ anno vecchio è finito ormai. Ricordi « l’anno che verrà » ? Il familiare brano che ci capita a volte di canticchiare lasciava qualche luccichio di speranza a cui aggrapparsi. Agli sgoccioli è ora anche il nostro 2022, quello che non rimpiangeremo. Che ha riportato la guerra in Europa. Che ha procrastinato di nuovo la lotta al degrado ambientale, lasciandoci solo una lunga scia di parole, parole… Che ha consolidato l’atroce oppressione in Afghanistan.
È la voce di un’ intera valle quella che risuona nella raccolta firme per impedire che una madre e sua figlia, fuggite dall’Afghanistan, vengano allontanate dal Ticino, in particolare da Brione Verzasca, dove per la prima volta hanno trovato una comunità che le ha fatte sentire a casa. Contro la decisione di espulsione della Segreteria di Stato della migrazione (SEM) è stato presentato ricorso.
La madre e la figlia fuggite dall’Afghanistan ospitate a Brione Verzasca per ora non dovranno lasciare il Ticino. Lo ha deciso mercoledì il Tribunale amministrativo federale. Giovedì la decisione è stata comunicata alle parti. In seguito ad un ricorso presentato il 27 dicembre dall’avvocato luganese Paolo Bernasconi, il TAF ha insomma sospeso “provvisoriamente” l’esecuzione della decisione di espulsione presa della Segreteria di Stato della migrazione. Per evitare il loro rinvio in Slovenia, primo Paese dell’area Schengen in cui erano state registrate, gli abitanti della valle hanno avviato una petizione che ha permesso di raccogliere 2’500 firme.
La madre e la figlia fuggite dall’Afghanistan ospitate a Brione Verzasca, dove per la prima volta hanno trovato una comunità che le ha fatte sentire a casa, per ora non dovranno lasciare il Ticino. Lo ha deciso ieri il Tribunale amministrativo federale (TAF). E oggi la decisione è stata comunicata alle parti.
In seguito ad un ricorso presentato il 27 dicembre dall’avvocato luganese Paolo Bernasconi, il TAF ha insomma sospeso “provvisoriamente” l’esecuzione della decisione di espulsione presa della Segreteria di Stato della migrazione (SEM).
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